
In questi giorni si è assistito ad una grande euroforia sui mercati finanziari di tutto il continente questo grazie alle decisioni che sono scaturite dal Consiglio europeo di Bruxelles del 28-29 giugno 2012. Il nuovo asse Roma-Parigi-Madrid ha prodotto i seguenti effetti:
1 - SCUDO ANTI-SPREAD
I fondi europei Efsf ed Esm potranno essere utilizzati in modo più flessibile per acquistare titoli pubblici sul mercato primario e secondario, senza condizioni aggiuntive per il Paese coinvolto. L'argomento non era all'ordine del giorno ma vi è entrato grazie all'iniziativa del governo Italiano. Il concetto è semplice: un Paese che fa i "compiti a casa", che si impegna con sacrificio deve essere tolto dalla speculazione internazionale e bonificato dall'effetto contagio (chiaramente ogni riferimento all'Italia è puramente casuale). Il fondo salvastati che sarà sostituito dal ESM (meccanismo europeo di stabilità) verà quindi utilizzato per acquisti sui mercati al fine di ridurre lo spread. L'intervento del EFSF-ESM è subordinato ad una richiesta ufficiale sotto il controllo della commissione europea e del FMI. Il fondo interverrà sul mercato attraverso la BCE e la Banca Centrale del paese coinvolto. Il paese attraverso la Banca Centrale decide quantità dei titoli e la BCE procede ad acquistare fisicamente i titoli. L'ESM dispone a regime di 500 MLD di Euro. Ma alla luce degli interventi in Spagna (100MLD Banche Spagnole) si pensa ad una integrazione. L'Italia e la Francia avevano proposto di equiparalo ad una Banca che si finanzia presso la BCE, questo consentirebbe all'ESM una liquidità illimitata... La Germania, come al solito "nicchia", adducendo che violerebbe la regola di non utilizzo della BCE come ente finanziatore degli stati.
2 - UNIONE BANCARIA
La sorveglianza bancaria passerà alla Bce. Il fondo di stabilità finanziaria Esm potrà ricapitalizzare direttamente le banche, in base a una serie di condizioni. Angela Merkel riferendo quanto deciso a Bruxelles, conferma che il meccanismo di vigilanza unico dovrebbe essere pronto entro la fine del 2012. E il presidente della Bce, Mario Draghi, ha spiegato che «la Commissione europea presenterà una proposta per la creazione di un meccanismo di vigilanza unico entro il quale la Bce assumerà il ruolo di supervisore per l'Eurozona».
Il problema dell'Unione Europea, traspare proprio dai contrasti che si creano nel prendere le decisioni si pensi che Italia, Francia e Germania (che poi l'hanno avuta vinta), hanno dovuto lottare contro le resistenze della Gran Bretagna, che voleva lasciare questa autorità all'EBA (che guarda caso ha seda a Londra). Un unico sistema di controllo dovrebbe evitare casi come le banche Irlandesi e Bankia (spagnola).
3 - UNIONE ECONOMICA
Entro l'anno il presidente del Consiglio Ue, Van Rompuy, presenterà una road map per rafforzare l'integrazione economica tra i Paesi membri e creare una unione di bilancio. Questa road map si svilupperebbe comunque tramite due momenti chiave uno in autunno ed uno a fine anno.
Quattro sono i pilastri previsti nel rapporto, condiviso con Barroso, Junker e Draghi: un quadro finanziario integrato da realizzare tramite l'unione bancaria; un quadro di bilancio integrato; il coordinamento delle politiche economiche; il rafforzamento della trasparenza nei processi decisionali. Mentre l'unione bancaria sembra cosa fatta, il punto due desta maggiori preoccupazioni. La Germania a riguardo chiede come rassicurazione la cessione di sovranità nazionale in campo finanziario da parte degli Stati dell'Unione verso l'Europa, con l'ipotesi della nascita di un Ministro del tesoro Europeo. In questo modo sarebbe lanciata la possibilità della nascita degli Eurobond o Eurobill che siano.
4 - PACCHETTO CRESCITA
Il piano da 120 miliardi si basa su una ricapitalizzazione della Bei, nuovi project bond, un riorientamento dei fondi strutturali e un uso più efficiente del bilancio comunitario.
L'obiettivo è il rilancio della economia. Il risultato raggiunto al vertice europeo è quello di aumentare di 10 miliardi il capitale versato della Bei, «allo scopo di aumentarne la base di capitale e di accrescerne la capacità totale di prestito di 60 miliardi, liberando in tal modo fino a 180 miliardi di investimenti supplementari, ripartiti in tutta l'Unione europea, compresi i Paesi più vulnerabili». Tale decisione dovrà essere adottata dal consiglio dei governatori della Bei affinché entri in vigore entro il 31 dicembre 2012.
I fondi strutturali Ue entrano nella strategia di rilancio del continente. Si tratta di strumenti di intervento già esistenti, creati e gestiti dall'Unione Europea per finanziare vari progetti di sviluppo all'interno dell'Ue. Parte delle dotazioni verranno utilizzate, tra l'altro, a fianco della Bei per finanziare nuove infrastrutture; a disposizione ci sono 55 miliardi.
Il vero test sara' l'apertura dei mercati di lunedi', ma per ora il piano e' stato accolto 'a caldo' molto positivamente: le Borse hanno chiuso in forte aumento e gli spread sono calati. I dettagli sono ancora tutti da definire, ma entro il 9 luglio le decisioni dovranno diventare operative. Angela Merkel si lamenta comunque della poca rigidità dei controlli, aveva richiesto l'intervento della Troika UE-BCE-FMI sui paesi in difficoltà. Intervento osteggiato da Mario Monti che dichiara anche il bilancio italiano positivo: ''E' un risultato veramente importante per l'Europa, abbiamo fatto passi in avanti su linee condivise dall'Italia''. Barack Obama accoglie i progressi fatti e incoraggia i leader europei ad andare avanti. Le decisioni prese sono ''i primi passi di un processo che deve prevederne altri in futuro'', insiste la Casa Bianca. L'asse tra Italia e Spagna e' stato sostenuto pienamente dal presidente francese François Hollande, questo ha costretto la Merkel a cedere su quasi tutti i fronti. Resta il no per il momento agli EUROBOND, ma si va velocemente verso la Tobin Tax.
Fonte: Il sole24ore
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