domenica, giugno 17, 2012

Euro, Berlino ed il rischio totale.

Atene:  I greci votano dalle 7 di stamane nelle elezioni politiche piu' importanti della loro storia recente, un voto dal quale si dovrebbe capire il futuro di Atene dentro o fuori l'Eurozona, ma anche quelle dell'intera economia europea. 
Germania: Ammonta a 1.500 miliardi il rischio finanziario per la Germania in caso di disintegrazione dell'eurozona. E' la stima dell'istituto tedesco IfW, basata sui calcoli di sei tra i piu' importanti think tank del Paese e riportata oggi dallo Spiegel. La somma piu' ingente, pari a 700 miliardi di euro, e' in capo alla Bundesbank. Secondo il giornale, la banca centrale tedesca ha crediti commerciali all'interno dell'Eurosistema della Bce che sarebbe in grado di garantire solo in parte. Anche se ieri nel vertice congiunto, la Cancelliera ha ancora una volta detto no all'ipotesi degli euro-bond. "Il pericolo insito nelle proposte di una rapida mutualizzazione del debito è di nascondere le differenze di livello economico livellando i tassi di interesse. Chi non vuol vedere questa realtà, fa la scelta della mediocrità, e la mediocrità non può diventare il criterio della zona euro". La Merkel ha anche denunciato "la mancanza di fiducia" tra i leader europei e ha rivelato che, al momento di approvare il "fiscal compact", lei sarebbe "andata anche oltre, sono stati gli altri partner che non lo hanno voluto".
Spagna: Alcuni Paesi europei, compresa la Spagna, hanno bisogno di un'iniezione di liquidita' da parte della Bce. Lo ha detto il viceministro spagnolo per gli Affari europei, Inigo Mendez de Vigo, in un'intervista a ABC.L'ultima analisi del governo sull'industria bancaria iberica, che ha rivisto al rialzo le previsioni sulle perdite degli istituti, potrebbe non essere stata sufficientemente accurata, ha aggiunto, perche' molte banche non sono state in grado di fornire stime aggiornate.
Italia:  "L'Italia si è spostata dall'orlo del precipizio, ma il cratere si è allargato e ora siamo di nuovo in crisi". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti che oggi a Milano ha inaugurato Vodafone village, il nuovo quartier generale di Vodafone Italia: un investimento da 300 milioni di euro per un complesso di 67mila metri quadrati che è diventato la più grande operazione di real estate del gruppo Vodafone nel mondo. "Il Governo è entrato nella fase due e adesso coltiva la crescita - ha detto il premier -. La crescita è un fenomeno che richiede molto molto tempo, non voglio dare illusioni, nè togliere speranze". Secondo Monti, inoltre, la decisione, annunciata ieri, di vendere parte del patrimonio pubblico non è stata presa subito "perchè sarebbe stato un messaggio sbagliato al mercato e alla comunità internazionale. Prima bisognava mutare durevolmente i flussi correnti".
Bruxelles: I capi di governo di Italia, Germania, Francia, Gran Bretagna e Spagna si sono consultati ieri in teleconferenza con il "quartetto" composto dai presidenti di Commissione, Consiglio, Banca centrale ed Eurogruppo in vista del vertice del G20 che si terrà lunedì in Messico, all'indomani del voto cruciale in Grecia.
USA: Dall'America arrivano nuovi ultimatum rivolti ai leader europei ad "agire insieme con impegni precisi perché nessuno può risolvere i problemi da solo". Lo ha detto il sottosegretario al Tesoro americano Lael Brainard, specificando che "gli Stati Uniti sono pronti ad ogni emergenza che potrebbe arrivare dall'Europa dopo il voto della Grecia".
BCE: Draghi ha detto ieri che "la Bce continuerà a immettere liquidità" per le banche. Mario Draghi, insiste sulla necessità di dare alla zona euro "nuove fondamenta rafforzate in materia finanziaria, di bilancio, e delle politiche strutturali", e preannuncia che "molto presto" il "quartetto"  presenterà le sue proposte. Stesso tono anche dal commissario europeo agli affari economici, Olli Rehn, secondo cui è urgente "tracciare una mappa della direzione e dei passi da intraprendere verso una piena unione economica per completare la nostra unione monetaria, anche attraverso un'unione finanziaria".
Resto del Mondo: Le elezioni in Grecia allarmano anche la Corea del Sud. ''Siamo in stato di massima allerta. Staremo a stretto contatto con le altre autorita' per ogni azione rapida che dovesse servire nel caso in cui i mercati risentissero del risultato del voto greco'', spiega il Ministero delle Finanze in una nota, sottolineando che verra' comunque convocato un meeting di emergenza nella prima mattinata di lunedi' per valutare l'esito del voto e discutere misure per la stabilizzazione dei mercati. A dire il vero prendono sempre più corpo le voci su un piano di intervento congiunto di tutte le principali banche centrali del pianeta per far fronte ad un eventuale attacco di panico che dovesse seguire la vittoria della sinistra radicale in Grecia, prodromo ad una uscita del Paese dall'euro. L'obiettivo è quello di evitare una reazione a catena che da Atene si trasmetta alla Spagna, all'Italia e magari ad altre economie extra-europee con una fuga generalizzata degli investimenti. 
FMI: Ieri intanto il Fondo monetario internazionale, che non partecipa al prestito per il salvataggio delle banche spagnole, ha reso noto il suo rapporto sulla situazione economica del Paese. Secondo Il Fmi Madrid quest'anno non riuscirà a raggiungere l'obiettivo di ridurre il deficit al 5,3% a causa delle recessione economica. L'Italia, invece, secondo il Fondo non è più "sorvegliata speciale", ma rischia di essere "la prossima vittima del contagio". Anche questo sarà uno dei temi in agenda al G20.
Borse: Il mercato punta forte sulle banche centrali che secondo diverse indiscrezioni sarebbero pronte a intervenire in vista del voto di domenica in Grecia. Lo rivelano fonti del G20, secondo le quali le banche centrali sono pronte ad assumere azioni coordinate e a iniettare liquidità per stabilizzare i mercati, nel caso in cui il voto in Grecia dovesse creare turbolenze. Nel frattempo la Banca centrale del Giappone ha deciso di mantenere i tassi  tra lo 0 e lo 0,1%. A spingere i mercati anche le parole del presidente della Bce, che assicura nuovi interventi a sostegno delle banche. Lo spread, il differenziale di rendimento tra Btp decennali e gli omologhi bund tedeschi, è in calo a quota 448 punti base, ma i titoli italiani sono scambiati ancora con un tasso al 5,89%. In rialzo il rendimento dei bond tedeschi, vicini a quota 1,5%. Ancora a quota 6,8% i bonos spagnoli. La Banca centrale spagnola, intanto, rende noto che il debito pubblico è salito al 72,1% del Pil nel primo trimestre dal 63,6% dello stesso periodo di un anno fa. Il governo si aspetta che il debito della Spagna raggiunga il 79,8% del Pil a fine anno, una cifra che non tiene ancora conto dei 100 miliardi di euro di prestiti che l'Europa è pronta ad accordare al sistema bancario. E il Fmi lancia un nuovo allarme: "Probabile che Madrid non riesca a rispettare gli obiettivi di bilancio per il 2012". E ancora: "L'economia spagnola ha delle prospettive molto difficili ma ha anche le potenzialità per riprendersi". Nell'Eurozona, invece, cala l'occupazione: nel primo trimestre Eurostat ha rilevato un calo degli occupati dello 0,2% e dello 0,5% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. La perdita di posti di lavoro colpisce soprattutto il settore costruzioni (-1,3% nella zona euro e -0,8% nella Ue-27) mentre l'aumento maggiore riguarda l'informazione e la comunicazione (rispettivamente +1,0% e +1,3%).
Fonti: Ansa, Bloomberg, Repubblica, Il sole 24ore

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