martedì, giugno 26, 2012

EUROBOND NO DELLA MERKEL

Veto di Angela Merkel, agli Eurobond. In una riunione a porte chiuse con i parlamentari del partito liberale a Berlino la Cancelliera, avrebbe detto con decisione che «fino a che è in vita» non ci sarà alcuna condivisione del debito sovrano in Europa. La cancelliera ha anche espresso poca fiducia nel piano di riforme presentato da Herman Van Rompuy. Per la Merkel  il documento formulerebbe una troppo rapida condivisione delle responsabilità sui debiti pubblici. Vi sarebbe tuttavia un apertura di Berlino sull'ipotesi di utilizzare il fondo salva-Stati europeo - come proposto dall'Italia - per un meccanismo di stabilizzazione degli spread a favore dei paesi più virtuosi.

Mario Monti: sceglie la linea dura con Berlino: entro lunedì, quando riapriranno i mercati, l'Europa deve dotarsi di un meccanismo anti-spread o l'euro crolla (si dice pronto a trattare ad oltranza). A Bruxelles Monti proporrà che il fondo europeo salva-stati intervenga per ridurre lo spread dei titoli dei paesi virtuosi, idea sulla quale il ministro tedesco delle Finanze Schauble ha manifestato (come indicato sopra) ieri una cauta apertura.
Rajoy Mariano: La Spagna non potrà continuare "a finanziarsi sul lungo periodo" ai tassi attuali, visto il livello dello spread tra i bund e i titoli spagnoli: "è molto difficile finanziarsi oggi e sarà ancora peggio se non inviamo un chiaro segnale, che prendiamo sul serio il risanamento delle finanze pubbliche e la riduzione del deficit" questo quanto comunciato da Rajoy.
Francois Hollande: Oggi si incontra con Angela Merkel, alla quale dichiarerà la sua intenzione di cedere nei confronti dell'Europa parte della sovranità nazionale sui bilanci...anche se la cancelliera frena su tutto.
Herman van Rompuy: le proposte presentate dal presidente del Consiglio, muovono verso una prospettiva federalista della Ue. In 7 pagine si propone un tabella di marcia verso "un'effettiva unione monetaria ed economica" basata su quattro "mattoni" (integrazione finanziaria, di bilancio, economica e democratica) e si rompono alcuni tabù decennali. Secondo i quattro presidenti, sono necessari "passi adeguati verso una comune emissione di debito" (attraverso gli Eurobill o un fondo di riscatto) e una cessione di sovranità sui bilanci nazionali, fino a prefigurare un 'super ministero' del Tesoro della zona euro in grado, se necessario, di 'riscrivere' le finanziarie dei singoli Paesi. "Le politiche nazionali non possono essere decise in isolamento se i loro effetti si propagano rapidamente nell'insieme dell'area euro", motivano van Rompuy, Draghi, Barroso e Juncker. In particolare, gli obiettivi "per l'equilibrio di bilancio e il livello del debito sovrano dovranno essere concordati insieme" e un loro sforamento potrà essere possibile "solo previa autorizzazione". E' una scommessa contro il tempo ("restano tre mesi per agire", secondo il Fondo monetario internazionale), contro i mercati, anche oggi nervosi, con lo spread volato a 465 punti base, e contro l'impasse politica creata dalla dicotomia tra austerità e solidarietà.
Il "rischio sfascio": il settimanale tedesco Der Spiegel Titola "Euro a Rischio" sotto il titolo "uno sguardo sull'abisso". In un rapporto pubblicato sulla rivista il Ministro delle Finanze tedesco sostiene il possibile tracollo dell'economia tedesca in caso di sfaldamento dell'area Euro (si stima un -10%). Non solo in base alle stime elaborate da Bloomberg il numero dei disoccupati crescerebbe fino a superare i 5 milioni. A maggio secondo le stime della agenzia federale i senza lavoro tedeschi ammontavano a 2 milioni e 870 mila. Alla fine la Merkel dovrà probabilmente ingoiare "LA PILLOLA AMARA", il salvataggio dell'Euro infatti diventa più passa il tempo il male minore. Anche se la smentita sulla speculazione del rapporto è arrivata immediatamente dal portavoce del Ministro, molti in Germania cominciano a vedere un ostacolo la rigidità della Merkel.
Fonti: Corriere della sera, Ansa, Bloomberg, Der Spiegel.

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