Con il termine Quantitative Easing (QE), si indica un modo con il quale una banca centrale riesce a creare moneta. L'operazione dal punto di vista tecnico è un OMA, una operazione di mercato aperto (per chi vuole approfondire link). La banca centrale se decide di aumentare la base monetaria procede ad acquistare titoli (carta) contro moneta (che stampa dal niente), con effetti benefici per il sistema (moltiplicatore dei depositi, grazie alla possibilità di fare credito). Questa è una operazione che va oltre la normale attività di politica monetaria espansiva o restrittiva che prevede l'acquisto o la vendita di titoli governativi in apposite aste. Il quantitative easing è una politica monetaria espansiva, in modi e tempi stabiliti, con l'obiettivo di aumentare il credito, mantenere i tassi bassi, far aumentare l'inflazione e riprendere i consumi, la domanda e la crescita.
Quali sono le motivazioni economiche:
Una banca centrale può procedere ad una QE per diversi motivi:
1) Salvataggio degli Istituti di credito, le banche infatti come collaterale possono cedere alla Banca centrale anche titoli tossici;
2) Fornire denaro al sistema bancario in modo da far ripartire il mercato del credito con effetti benefici per tutto il sistema economico;
3) Aiutare gli stati grazie alla riduzione del costo dell'indebitamento degli stessi;
4) Può essere usata per contrastare gli effetti negativi della deflazione (analizzati anche in un articolo di Panorama in modo semplice ma efficace);
L'operazione fra le altre cose era attesa. Il QE europeo era ampiamente richiesto dopo gli interventi della FED (tre piani di QE dopo Lehman B.), la BOE (Bank of England) per un totale di 374 miliardi di sterline) e la BOJ (Bank of Japan) il cui piano è arrivato a 91.000 miliardi di YEN.
Gli effetti:
A) Cambio.
Il primo effetto della manovra è sul cambio: Infatti più si stampa moneta, più la valuta si deprezza. Questo effetto sull'Euro è iniziato prima dell'annuncio di Draghi, perchè il mercato si è mosso in anticipo. L'euro si è deprezzato nei confronti del dollaro di oltre il 15% a partire dalla scorsa estate. La svalutazione offre un sostegno importante alla economia in quanto aumenta la domanda aggregata di un paese con effetti positivi sul PIL. Si pensi che l'Italia ha un impatto diretto da questo effetto proprio perchè 1/3 del PIL proviene dalle esportazioni e il restanti 2/3 subiscono un forte impatto anche dal turismo (che anche esso beneficia della svalutazione).
B) Tassi di interesse.
Se la BCE compra titoli di stato, aumenta la domanda degli stessi, il prezzo tende a salire (eccesso della domanda) ed i rendimenti (che sono l'inverso del prezzo) scendono. La manovra è stata anticipata dal mercato infatti si nota una curva dei tassi molto schiacciata nella parte a breve, un movimento che abbiamo visto partire prima della decisione ufficiale della BCE. Secondo uno studio di M.Lynch in europa ci sono 1200 Mld di euro in rendimenti negativi (compresi i BTP). I benefici della riduzione dei tassi sono tuttavia limitati dalla bassa inflazione, ma il QE ha come obiettivo anche quello di far ripartire l'inflazione europea.
C) Altri titoli.
Una volta ridotti i rendimenti dei titoli di stato vicino allo zero, l'effetto della QE dovrebbe propagarsi anche sui rendimenti delle altre obbligazioni: Bancarie ed Aziendali. Infatti chi ha dei titoli con rendimenti negativi (oggi), ma con guadagni in conto capitale, comincerà a migrare verso i titoli corporate con effetti positivi sul corso e riduzione dei rendimenti anche in questo comparto. L'effetto riduzione dei tassi (euribor lo scorso mese) consente di incrementare l'investimento in beni durevoli e non durevoli. Ed il costo dei finanziamenti basso consente di dirottare una parte del risparmio delle famiglie in consumo.
D) Mercato del credito.
I tassi bassi, la quantità di denaro in mano al sistema bancario ed il miglioramento dei bilanci bancari dovrebbe favorire la ripresa del mercato del credito che è l'elemento fondamentale per una ripresa duratura nel tempo (maggiore quantità di denaro e costi ridotti). In teoria, se l'alleggerimento quantitativo funziona: la crescita riprende e il mercato degli investimenti trova più facilmente accesso al credito, con stimolo per l'economia. E' anche vero che fornire liquidità al sistema bancario che è un sottosistema economico, non vuol dire necessariamente fornirla al sistema economico generale (imprese, famiglie, ecc...).
D) Inflazione e Deflazione.
Questa politica monetaria viene utilizzata per debellare la deflazione (qui l'esempio Giapponese) può causare come effetto collaterale iperinflazione. Obiettivo produrre inflazione in base al postulato della famosa "curva di Phillips", secondo la quale la crescita economica è proporzionale alla crescita della inflazione. Proporzionalità che funzionerebbe anche alla rovescia.
E) Il problema della politica fiscale.
In europa il Quantitative easing rischia di essere l'unica manovra a disposizione per il rilancio della economia. Negli Usa infatti la politica monetaria della FED va a braccetto con la politica fiscale del Governo. In europa invece si assiste ad una politica monetaria espansiva ed una politica fiscale restrittiva.
Caratteristiche tecniche della Quantitative easing europea:
La manovra della QE è ritenuta da molti l'arma finale a disposizione della Banca centrale Europea, perchè segue le misure sugli ABS e "covered bond" o i maxifinanziamenti LTRO e TLTRO.
L'ammontare complessivo della QE sarà di 1.080 Mld di Euro ripartiti in 18 mesi. La BCE acquisterà 60 Miliardi di euro di titoli il mese. Il primo limite di 18 mesi tuttavia è subordinato al raggiungimento della soglia del 2% di tasso di inflazione.
La BCE acquisterà titoli con scadenza tra 2 e 20 anni, in base alle quote che ogni banca centrale nazionale ha nel capitale della Banca Centrale europea.
Nel dettaglio, gli istituti nazionali saranno garanti per una quota pari all'80% del totale, mentre il 20% sarà il rischio condiviso con la BCE (condizione voluta fortemente dal numero uno della Bundesbank J.Weidmann).
La BCE ha stabilito una condivisione di rischi sugli acquisti di titoli Governativi sovranazionali (BEI e ESM), che ammonteranno al 12% del totale. Per quanto riguarda gli altri titoli, il rischio sarà a carico delle Banche Nazionali, la BCE rileverà l'8%.
Il tetto massimo di acquisto è il 33% del debito di un paese. Ogni emissione ha un limite massimo del 25% di acquisto. La ripartizione invece tra gli stati dipende dalla percentuale posseduta da quel paese nel capitale della BCE.
Buon Investimento a tutti.
Emanuel Bertuccelli
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