mercoledì, dicembre 11, 2024

Il patrimonio mobiliare delle famiglie italiane dal 1990 a oggi: analisi dettagliata


Il patrimonio mobiliare delle famiglie italiane ha subito significative variazioni negli ultimi decenni, attraversando fasi di crescita, crisi, e trasformazioni. Ecco un’analisi estesa dei principali eventi e delle dinamiche che hanno influenzato l’andamento in questo periodo:


Anni ’90 e primi anni 2000: Crescita e diversificazione


Durante gli anni ’90, le famiglie italiane hanno incrementato i loro investimenti in attività mobiliari, come depositi bancari, obbligazioni, azioni e fondi comuni. Questo periodo è stato caratterizzato da una crescente fiducia nei mercati finanziari e da una maggiore propensione al risparmio, spinta dalla stabilità economica e da tassi di interesse favorevoli.

L’introduzione dell’euro nel 1999 ha ulteriormente incoraggiato gli investimenti finanziari, grazie alla maggiore integrazione dei mercati europei.

La ricchezza finanziaria netta media per famiglia in questo periodo ha superato i 100.000 euro, con una crescita progressiva nella diversificazione degli investimenti.

Dati rilevanti: La ricchezza netta totale delle famiglie italiane ha iniziato a concentrarsi maggiormente nei depositi e negli investimenti obbligazionari, mentre la componente azionaria rimaneva limitata per le famiglie a reddito medio-basso.



2008-2011: Crisi finanziaria globale e impatto sul patrimonio


La crisi finanziaria globale del 2008 ha avuto un impatto devastante sui mercati, con un crollo significativo del valore degli investimenti mobiliari. Il patrimonio finanziario delle famiglie italiane ha registrato una riduzione soprattutto nel comparto azionario, mentre i titoli di Stato hanno rappresentato un rifugio sicuro per molti risparmiatori.

Nonostante il calo degli investimenti, la propensione al risparmio è rimasta elevata, garantendo una certa resilienza al sistema economico italiano.

Fino al 2011, l’Italia ha continuato a detenere una ricchezza netta pro capite tra le più alte in Europa, attestandosi a circa 159.700 euro per cittadino.

Dati rilevanti: I depositi bancari hanno rappresentato una quota crescente del portafoglio delle famiglie, mentre gli investimenti obbligazionari e azionari hanno subito un significativo ridimensionamento.



2011-2023: Erosione del patrimonio e cambiamenti nella composizione


Dal 2011, l’aumento dell’inflazione, la stagnazione economica e l’incertezza politica hanno contribuito a un’erosione del patrimonio finanziario delle famiglie italiane. Complessivamente, la ricchezza delle famiglie è diminuita del 7,7%, con una riduzione della capacità di risparmio e un calo della ricchezza netta pro capite a 176.000 euro nel 2023.

La composizione del patrimonio ha subito significativi cambiamenti:

Gli investimenti in obbligazioni sono diminuiti del 67%, passando a soli 233 miliardi di euro, a causa dei bassi rendimenti e della preferenza per strumenti più sicuri.

Le polizze assicurative e i fondi pensione sono aumentati del 78%, raggiungendo 1.213 miliardi di euro, diventando una parte rilevante del portafoglio familiare.

La quota degli investimenti in immobili è rimasta dominante, ma con un leggero calo in termini percentuali rispetto agli anni precedenti.

Dati rilevanti: Le famiglie più abbienti hanno incrementato la diversificazione del portafoglio, mentre quelle a reddito medio-basso hanno continuato a fare affidamento principalmente su depositi e immobili.



2023-2024: Minima propensione al risparmio


Nel 2023, la propensione al risparmio ha raggiunto il 6,3%, il livello più basso dal 1995. Questo fenomeno è attribuibile all’aumento del costo della vita e alla riduzione del potere d’acquisto, che hanno spinto le famiglie a consumare di più e risparmiare di meno.

L’inflazione ha eroso il valore reale del patrimonio, mentre l’incertezza economica ha portato a una maggiore cautela negli investimenti mobiliari.

Dati rilevanti: Nonostante la crescita nominale dei patrimoni, in termini reali le famiglie italiane hanno visto una diminuzione della capacità di accumulare ricchezza.



Composizione del portafoglio nel 2022


Secondo i dati della Banca d’Italia, nel 2022 la ricchezza delle famiglie italiane era così distribuita:

Abitazioni: 50,2%

Depositi: 13,1%

Azioni, fondi e partecipazioni: 10,7%

Polizze assicurative e fondi pensione: 23%

Le famiglie meno abbienti possedevano principalmente abitazioni e depositi bancari, mentre quelle più ricche avevano portafogli più diversificati, con una maggiore esposizione ad azioni e attività finanziarie.


In sintesi


Dal 1990 a oggi, il patrimonio mobiliare delle famiglie italiane ha attraversato fasi di crescita, crisi e trasformazione. Le principali dinamiche che hanno influenzato questo andamento includono:

1. La crescente fiducia nei mercati finanziari negli anni ’90.

2. Gli impatti della crisi del 2008 e delle successive recessioni economiche.

3. L’erosione del potere d’acquisto dovuta all’inflazione.

4. La trasformazione del portafoglio delle famiglie, con una riduzione degli investimenti in obbligazioni e un aumento delle polizze assicurative e dei fondi pensione.


Nonostante le difficoltà, le famiglie italiane continuano a possedere un patrimonio complessivo rilevante, seppure sempre più concentrato nelle fasce di popolazione più abbienti.


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