Obbligazioni a tasso fisso : A volte note come obbligazioni convenzionali o "plain vanilla", queste obbligazioni pagano un tasso di interesse fisso nel corso di un periodo di tempo invariato fino alla scadenza, con la restituzione del capitale alla data di scadenza.
Obbligazioni a tasso variabile : Obbligazioni il cui tasso di interesse è legato ad un tasso di riferimento come il LIBOR o l'EURIBOR. A volte vengono chiamate obbligazioni a tasso fluttuante o "floater".
Obbligazioni
zero coupon (o “a capitalizzazione integrale”) : I titoli zero coupon, o privi di cedola, sono emessi
sotto la pari:
il rendimento è quindi dato dal differenziale fra il prezzo di sottoscrizione
ed il prezzo di rimborso al valore nominale. La determinazione del prezzo di
collocamento viene effettuata attualizzando il flusso di interessi figurativi
da assegnare ai portatori in base ad un tasso
fisso definito.
Obbligazioni step up e step down : Entrambe le
tipologie di titoli assegnano ai portatori una cedola (x%) che rimane costante
per un certo numero di anni, decorsi i quali le step up corrispondono una cedola
data da x% + z%, mentre le step
down attribuiscono una cedola pari a x% -z%.
Obbligazioni
drop lock : Si tratta di titoli a tasso
variabile che presentano una clausola in
forza della quale qualora il rendimento da esse prodotto scenda al di sotto di
una soglia prestabilita (trigger rate)
si trasformano automaticamente in obbligazioni a tasso fisso.
Obbligazioni
indicizzate : Si tratta di obbligazioni
societarie che hanno un interesse (cedole) e/o un valore di rimborso variabile
in funzione di un parametro (indicatore) prescelto all’atto dell’emissione.
Alcuni degli indicatori
finanziari ai quali i rendimenti possono essere agganciati sono:
Ø
tasso dei BOT,
Ø
Prime Rate Abi (tasso di interesse minimo applicato alla clientela
migliore)
Ø Euribor (European Interbank offer
rate)
Ø
indici azionari di borsa o panieri di titoli
Obbligazioni
a premio : Le obbligazioni a
premio presentano una cedola fissa per tutta la durata del prestito. In aggiunta al tasso
nominale, esse offrono agli obbligazionisti il diritto all’assegnazione di
premi (somme in denaro o erogazioni in natura) da estrarre a sorte durante la
vita del prestito.
Obbligazioni
di partecipazione : Forniscono ai
portatori una remunerazione mista costituita per una parte dall’interesse
fisso corrisposto per tutta la
durata del prestito e, per l’altra, da un compenso
integrativo commisurato, di
norma, ai risultati di bilancio conseguiti dalla società emittente, ovvero ai
risultati di gestioni separate costituite in seno all’azienda debitrice.
Obbligazioni
a remunerazione condizionata : La remunerazione
(fissa o variabile) è subordinata al conseguimento, da parte del debitore, di
risultati positivi di bilancio o di importo non inferiore ad una data somma
prefissata.
Obbligazioni
bull and bear : Sono obbligazioni
che, per quanto riguarda la quota interesse, assicurano un rendimento
fisso in base ad un tasso stabilito
dall'emittente, mentre il valore di rimborso della quota capitale viene
collegato all'andamento di un indice del mercato borsistico. L'emittente scinde infatti l'ammontare del prestito obbligazionario
in due tranches perfettamente uguali:
Ø la prima (obbligazioni di tipo bull) rimborserà il capitale investito sopra
la pari in ipotesi di
rialzo dell’indice.
Ø la seconda (obbligazioni di tipo bear) rimborserà il capitale sopra la
pari solo in caso di diminuzione
dell’indice di borsa.
Obbligazioni
reverse floaters : Si tratta di titoli
obbligazionari che corrispondono una cedola interessi inversamente collegata ad
un indice di riferimento: solitamente il Libor o l’Euribor. In pratica tali
titoli offrono una cedola variabile calcolata, ad esempio, a partire dalla
seguente formula: cedola = 15% - 2Libor. Da ciò è facile dedurre che se il
Libor sale la cedola diminuisce, mentre se il Libor scende la cedola aumenta
(naturalmente la cedola non può comunque essere negativa).
Strettamente collegate a tale
forma di titoli strutturati sono le obbligazioni fixed reverse floaters, ovvero titoli che offrono per
i primi anni di vita delle cedole a tasso fisso molto alte, ma a partire dagli
anni successivi, il valore della cedola diventa variabile, e viene calcolato
come differenza tra un tasso fisso prefissato e un parametro (diventano cioè reverse).
Obbligazioni
index ed equity linked : Esse rappresentato obbligazioni
strutturate legate ad indici azionari e panieri di indici (index linked) o
legate a singole azioni (equity linked). Al pari delle reverse convertible,
anche questa tipologia di titoli consente al sottoscrittore di investire sul
mercato azionario senza doverne sopportare tutti i rischi connessi, ma in più
consentono di beneficiare di un rendimento minimo garantito e della restituzione
del capitale a scadenza.
Obbligazioni
convertibili : Un'obbligazione che dà all'investitore la possibilità di scambiare il bond con un numero predefinito di azioni dell'emittente, ad un prezzo e con una scadenza prestabiliti. Secondo quanto previsto dall'art. 2420-bis del cod. civ.:"(…) L'assemblea
straordinaria può deliberare l'emissione di obbligazioni convertibili in
azioni, determinando il rapporto di cambio e il periodo e le modalità della
conversione. (…)"Contestualmente all’emissione di obbligazioni
convertibili la società deve deliberare l'aumento del capitale sociale per un
ammontare corrispondente alle azioni da attribuire in conversione; si
applicano, in quanto compatibili, le disposizioni in materia di emissione delle
azioni (vedi art. 2346 cod. civ.). Chi può emettere obbligazioni convertibili?
Ø Società private che svolgono attività industriale,
commerciale e di servizio
Ø Imprese bancarie (art. 12 del D.lgs. 1° settembre
1993 n. 385)
Ø Enti pubblici economici e territoriali.
Questi ultimi, non possedendo la forma
di SpA possono unicamente procedere all’emissione di obbligazioni convertibili
con il procedimento indiretto
che prevede la possibilità di convertire le obbligazioni in azioni di altre società nelle quali
l'emittente detiene partecipazioni.
Le obbligazioni reverse convertible : Il funzionamento è simile rispetto a quello delle obbligazioni convertibili. In un obbligazione convertibile l’investitore, a fronte di un tasso di rendimento generalmente più basso, ha infatti l’opportunità di chiedere la consegna di un numero prefissato di azioni invece del rimborso in linea con un obbligazione. Nella Reverse convertible, l’investitore, a fronte di un tasso di rendimento più alto, assume invece il rischio di vedersi consegnare alla scadenza un numero prefissato di azioni al posto del rimborso in linea capitale (ovviamente, l’emittente opterà per la consegna delle azioni solo se il prezzo di mercato sarà inferiore al prezzo prefissato).Sono obbligazioni a breve termine (solitamente 6 mesi o un anno, più raramente sono di 2 anni);offrono un rendimento sensibilmente più elevato (a fronte però di un rischio maggiore). Spesso è presente la clausola di knock – in: con essa se, in qualunque giorno compreso tra l’emissione e la scadenza, l’azione tocca il prezzo prefissato, l’obbligazione diventa un’obbligazione Reverse convertible. Viceversa, l’obbligazione si comporterà come una normale obbligazione, indipendentemente dal livello del prezzo delle azioni a scadenza.
Obbligazioni "cum warrant" : Sono titoli di
credito che incorporano un buono (o warrant) che attribuisce al loro
possessore la facoltà di acquistare, vendere o sottoscrivere, entro un determinato periodo, una o più
azioni (o altri valori mobiliari) ad un prezzo, di norma, stabilito o
determinabile in base alle modalità di calcolo indicate dall’emittente. Il warrant è generalmente separabile
dall’obbligazione e negoziabile autonomamente, pertanto il warrant è un titolo accessorio rispetto al titolo principale
(obbligazione).
I Minibond : Il decreto legge 83/2012 convertito nella legge 134/2012, elaborato dal Governo Monti ha introdotto i cosiddetti Minibond, ovvero delle obbligazioni quotate emesse dalle piccole medie imprese italiane anche non presenti sui listini di Borsa. L'esigenza di introdurre questo strumento è quella di introdurre liquidità nelle aziende italiane disintermediando i canali bancari. Discutibile il prefisso Mini poiché anche se queste emissioni possono essere di piccola entità possono essere semplicemente classificati come Corporate Bond o Obbligazioni. L’intento dichiarato dal Legislatore,consapevole delle difficoltà di accesso al credito delle imprese, è quello di ridurre sensibilmente la disparità di trattamento esistente nella previgente disciplina civilistica e fiscale tra società italiane per azioni quotate e società italiane non quotate, consentendo anche a queste ultime l’emissione di strumenti di debito da destinarsi ai mercati domestici ed internazionali.