People in standard finance are rational.
People in behavioral finance are normal.
Meir Statman, Santa Clara University
Economisti e matematici hanno nel tempo analizzato i criteri di scelta degli individui (in condizioni di certezza ed in condizioni di incertezza). Hanno così costruito la teoria di comportamento del consumatore che prova a decodificare tali scelte. Il limite dell'approccio razionale, viene superato quando si aggiunge allo studio la psicologia, dando vita all' economia comportamentale ovvero alla psicologia economica, entrambi gli approcci provano a spiegare le scelte come avvengono nella realtà. Le persone infatti nel gestire le loro scelte e nel prendere le loro decisioni, fanno un uso delle euristiche, ovverosia di procedure di ragionamento intuitivo non basate sull'analisi di dati numerici o di costi/benefici.
People in behavioral finance are normal.
Meir Statman, Santa Clara University
Economisti e matematici hanno nel tempo analizzato i criteri di scelta degli individui (in condizioni di certezza ed in condizioni di incertezza). Hanno così costruito la teoria di comportamento del consumatore che prova a decodificare tali scelte. Il limite dell'approccio razionale, viene superato quando si aggiunge allo studio la psicologia, dando vita all' economia comportamentale ovvero alla psicologia economica, entrambi gli approcci provano a spiegare le scelte come avvengono nella realtà. Le persone infatti nel gestire le loro scelte e nel prendere le loro decisioni, fanno un uso delle euristiche, ovverosia di procedure di ragionamento intuitivo non basate sull'analisi di dati numerici o di costi/benefici.
Si può dire che la psicologia della decisione si concentra sullo studio dei fattori che inducono le persone a prendere determinate decisioni e da queste cerca di definire delle regole di tipo generale. Piuttosto che rimanere vincolati alla creazioni di situazioni ipotetiche quasi sempre non aderenti alla realtà. L'integrazione dei principi economici con le risultanze degli studi di psicologia cognitiva ha permesso di fare dei passi avanti nel settore. I risultati sono la definizione di una serie di comportamenti che dal punto di vista economico possono apparire irrazionali, ma che invece stanno alla base e definiscono i nostri criteri di scelta.
Contabilità mentale (mental accounting; Thaler, 1999): Thaler individua un comportamento da parte degli individui che tendono a suddividere il denaro in ogni frangente della vita e per ogni necessità, categorizzando: spese, entrate e ricchezza. Questo accade in aperta contraddizione con il principio di fungibilità del denaro, secondo la teoria economica i soldi non hanno etichetta e possono essere spesi allo stesso modo indipendentemente dalla provenienza come il classico deposito alla rinfusa. Tale analisi permette di superare la teoria tradizionale che analizza la scelta esclusivamente all'interno della massimizzazione di un vincolo di bilancio, contrapponendo ad essa una molteplicità di vincoli in funzione dei molteplici conti mentali aperti.
Il concetto di contabilità mentale quindi fa riferimento a due fenomeni psicologici in particolare:
A) Le persone non considerano il denaro e le diverse forme di denaro fungibili;
B) Le persone tendono a separare diverse attività finanziarie in altrettanti conti mentali.
Nel caso A avere 100 euro in contanti o 100 in titoli (che possono essere trasformati in contanti) non produce lo stesso risultato in termini di percezione. Nel caso B ad esempio, una persona potrebbe usare un conto mentale per le spese ordinarie, un conto per le spese ingenti ed infine un conto mentale per i risparmi (da usare solo per imprevisti). Il reddito ad esempio si classifica in base alla provenienza ed è differente se è di natura occasionale (vincita al lotto) ovvero ripetitivo (lavoro), la serietà della fonte implica un diverso atteggiamento nella spesa. Un'importante implicazione della contabilità mentale è che le persone faticano a ragionare nei termini del loro patrimonio assoluto (come invece suggeriscono le teorie di tipo economico). La liquidità dei conti correnti viene spesa più facilmente e così è difficile che si smobilizzi il patrimonio per finanziare i consumi. Al ciclo di vita tradizionale, si dovrebbe quindi aggiungere anche il ciclo di vita comportamentale.
Costi sommersi (sunk costs; Arkes e Blumer, 1985; Arkes, 1996):
L'altra anomalia è nota come sunk cost effect o effetto costi sommersi. Normalmente la teoria economica vorrebbe che le scelte di qualsiasi natura non vengano influenzate da costi già sostenuti. La pratica tuttavia è diversa e nel valutare un investimento o un progetto spesso si considerano, oltre a costi e benefici marginali, le risorse già impegnate e non più recuperabili (in una sorta di loss aversion). Questo porta le persone ed i manager a tentare di concludere anchi i progetti meno convincenti per il solo fatto di aver investito in precedenza sul quel progetto. Questo comportamento, che può sconfinare nell'ostinazione e che trova nel "Overconfidence" il suo migliore alleato produce risultati spesso insoddisfacenti e fallimenti. Il comportamento è irrazionale, i soldi spesi nel passato sono ormai persi e sarebbe più conveniente evitare di spendere anche quelli che rimangono. Questo come già accennato sopra va in aperta contraddizione con le teorie economiche dove un agente razionale prende decisioni sui possibili scenari futuri, indipendentemente da quanto fatto nel passato. I costi sommersi modificano talmente tanto il nostro comportamento da creare la cosidetta escalation of commitment, ovverosia il fatto che siamo disposti ad aggiungere altri soldi pur di completare un progetto fallimentare.
Effetto di dotazione (endowment effect; Kahneman (Kahneman sito ufficiale), Knetsch e Thaler, 1990):
Le persone danno un valore diverso alle cose che possiedono rispetto a quelle che non possiedono. Questo influirebbe in modo inconsapevole sulla formazione del prezzo di vendita e di acquisto. E' stato fatto un esperimento consegnando una tazza di caffè ad alcuni partecipanti di un esperimento mentre ad altri è stato solo chiesto di chiedere un prezzo di acquisto. Questa esperienza di "minimo possesso" divide in due i partecipanti all'esperimento: chi ha ricevuto la tazza mediamente valuta l'oggetto di un valore superiore rispetto a chi non l'ha ricevuta. Questo non dipende da questioni affettive o dalle esperienze legate all'oggetto.
La finanza comporamentale e la psicologia del consumatore diventano quindi aree importanti nello studio delle decisioni economiche. La finanza comportamentale spiega l'atteggiamento irrazionale tenuto dagli investitori.Tra i più importanti ci sono l'effetto di disposizione (Shefrin e Statman, 1985) e l'equity premium puzzle (Mehra e Prescott, 1985). La psicologia del consumatore ha studiato l'incoerenza delle preferenze come gli: effetti di contesto (attrazione e compromesso; Shafir, Simonson e Tversky, 1993) e l'effetto di diverse modalità di valutazione (per esempio, la valutazione congiunta e separata; Hsee, Loewenstein, Blount e Bazerman, 2006).
Tra Link e documenti pdf...
Il mental accounting teoria ed evidenze sperimentali
Mental accounting su Youtube
Mental Accounting in Portfolio Choice: Evidence from a Flypaper Effect
Advances in Research on Mental Accounting and Reason-Based Choice
Mental Accounting and Consumer Choice: Evidence from Commodity ...
Il portale italiano sulla finanza comportamentale
Finanza comportamentale on line
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Bibliografia
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Bibliografia
- Benartzi, S., e R. H. Thaler, 1995, "Myopic loss-aversion and the equity premium puzzle," Quarterly Journal of Economics 110 (1), 75-92.
- Kahneman, D., e A. Tversky, 1979, "Prospect Theory: An Analysis of Decision under Risk," Econometrica 47 (2), 263-291.
- Kahneman, D., J. L. Knetsch, e R. H. Thaler, 1990, "Experimental Tests of the Endowment Effect and the Coase Theorem," Journal of Political Economy 98 (6), 1325-1348.
- Kahneman, D., J. L. Knetsch, e R. H. Thaler, 1991, "Anomalies: The Endowment Effect, Loss Aversion, and Status Quo Bias," Journal of Economic Perspectives 5 (1), 193-206.
- Shefrin, H. H., e R. H. Thaler, 1988, "The behavioral life-cycle hypothesis," Economic Inquiry 26, 609-643.
- Thaler, R. H., 1980, "Towards a positive theory of consumer choice," Journal of Economic Behavior and Organization 1, 39-60.
- Thaler, R. H., 1985, "Mental accounting and consumer choice," Marketing Science 4, 199-214.
- Thaler, R. H., 1990, "Saving, fungibility and mental accounts," Journal of Economic Perspectives 4, 193-205.
- Thaler, R. H., 1999, "Mental accounting matters," Journal of Behavioral Decision Making 12 (3), 183-206.