giovedì, novembre 30, 2023

Emotività e investimenti

 



Secondo un sondaggio condotto da Sara Assicurazioni nel 2022, il 45% degli italiani ha difficoltà a controllare le reazioni emotive di fronte agli accadimenti finanziari e ai trend dei propri risparmi. Questo dato è preoccupante, in quanto indica che le decisioni finanziarie degli italiani sono spesso guidate dall'emotività, piuttosto che dalla ragione.

L'emotività può avere un impatto negativo sulle decisioni finanziarie in diversi modi. Ad esempio, può portare a:

  • Decisioni impulsive: quando siamo emotivi, siamo più propensi a prendere decisioni improvvise e non ponderate. Questo può essere un problema quando si tratta di decisioni finanziarie, che possono avere conseguenze a lungo termine.
  • Paura e incertezza: l'emotività può portare a sentimenti di paura e incertezza, che possono ostacolare il processo decisionale. Ad esempio, se siamo preoccupati per il futuro dei nostri risparmi, potremmo essere meno propensi a investire.
  • Azzardo: l'emotività può portare a comportamenti di azzardo, come il trading di criptovalute o la speculazione. Questo può essere un modo rischioso di investire i propri soldi.

Ci sono diversi fattori che possono contribuire all'emotività nelle decisioni finanziarie. Uno di questi è la cultura finanziaria italiana, che è spesso considerata come non molto sviluppata. Gli italiani hanno spesso una scarsa conoscenza dei prodotti finanziari e dei rischi associati. Questo può portare a sentimenti di ansia e incertezza, che possono sfociare in decisioni emotive.

Un altro fattore che può contribuire all'emotività nelle decisioni finanziarie è la situazione economica italiana. L'Italia ha un'economia fragile, che è stata colpita dalla pandemia di COVID-19 e dalla guerra in Ucraina. Questa situazione può portare a sentimenti di incertezza e preoccupazione, che possono influenzare le decisioni finanziarie.

Per ridurre l'impatto dell'emotività sulle decisioni finanziarie, è importante sviluppare una maggiore consapevolezza dei propri sentimenti. È anche importante informarsi sui prodotti finanziari e sui rischi associati. Inoltre, può essere utile affidarsi a un consulente finanziario qualificato, che può fornire supporto e guida.

Ecco alcuni consigli per ridurre l'impatto dell'emotività sulle decisioni finanziarie:

  • Prenditi del tempo per pensare alle tue decisioni finanziarie. Non prendere decisioni affrettate, soprattutto se sei emotivo.
  • Rafforza la tua conoscenza dei prodotti finanziari. Impara di più sui diversi tipi di investimenti e sui rischi associati.
  • Rivolgiti a un consulente finanziario qualificato. Un consulente finanziario può aiutarti a sviluppare un piano finanziario che sia adatto alle tue esigenze e ai tuoi obiettivi.

Se sei consapevole dell'impatto dell'emotività sulle tue decisioni finanziarie, puoi prendere provvedimenti per ridurre questo impatto e migliorare le tue decisioni.

lunedì, novembre 13, 2023

Immagina il futuro: le città 15 minuti.


La città di 15 minuti è un modello di pianificazione urbana che mira a rendere le città più vivibili e meno impattanti per l'ambiente limitando la necessità di lunghi spostamenti. Il concetto è stato elaborato dall'urbanista francese Carlos Moreno nel 2021, e ha rapidamente guadagnato popolarità in tutto il mondo.

Il concetto di città di 15 minuti si basa su sei funzioni essenziali che ogni residente dovrebbe poter accedere entro 15 minuti a piedi o in bicicletta dalla propria abitazione:


  • Vita: abitazioni, spazi verdi, servizi di cura per l'infanzia e per gli anziani


  • Lavoro: posti di lavoro, spazi di coworking, servizi di istruzione e formazione


  • Commercio: negozi, mercati, servizi di ristorazione


  • Assistenza sanitaria: ospedali, cliniche, farmacie


  • Istruzione: scuole, università, biblioteche


  • Intrattenimento: cinema, teatri, parchi


Per realizzare il concetto di città di 15 minuti, è necessario intervenire su diversi aspetti della pianificazione urbana, tra cui:

  • La distribuzione degli spazi: le funzioni essenziali devono essere distribuite in modo uniforme all'interno della città, in modo che siano accessibili da tutti i quartieri.
  • La mobilità: è necessario favorire la mobilità a piedi e in bicicletta, migliorando la rete di percorsi pedonali e ciclabili e riducendo la presenza di automobili.
  • La progettazione degli edifici: gli edifici devono essere progettati per essere efficienti dal punto di vista energetico e per favorire la socializzazione tra i residenti.

La città di 15 minuti offre diversi vantaggi, tra cui:


  • Migliora la qualità della vita dei residenti: rende le città più vivibili, accessibili e sostenibili.
  • Riduce l'inquinamento: limita la necessità di utilizzare l'automobile, riducendo le emissioni di gas serra e l'inquinamento atmosferico.
  • Crea nuove opportunità di lavoro: favorisce lo sviluppo di imprese locali e crea nuovi posti di lavoro nei settori della mobilità sostenibile, della manutenzione degli spazi verdi e della socializzazione.

La città di 15 minuti è un modello in via di sviluppo, ma ha già iniziato a essere implementato in diverse città del mondo, tra cui Parigi, Barcellona, Milano e Roma.


Riferimenti bibliografici e internet (clikka sul link):


La situazione Toscana;


Uno sguardo alle città 15 minuti;


È possibile la città dei 15 minuti;


La città sostenibile. Tutto a disposizione in 14 minuti. Come investire;


La città dei 15 minuti;


Moreno, C.; Zaheer, A.; Didier C.; Catherine Gall, and Florent Pratlong. 2021. Introducing the “15-Minute City”: Sustainability, Resilience and Place Identity in Future Post-Pandemic Cities.  Smart Cities 4, no. 1: 93-111. https://doi.org/10.3390/smartcities4010006


Weng, M.; Ding, N.; Li, J.; Jin, X.; Xiao, H.; He, Z.; Su, S. 2019 The 15-minute walkable neighborhoods: Measurement, social inequalities and implications for building healthy communities in urban china. J. Transp. Health13, 259–273.

Capasso Da Silva, D.; King, D.A.; Lemar, S. 2020 Accessibility in practice: 20-minute city as a sustainability planning goal. Sustainability12, 129.





mercoledì, novembre 08, 2023

Costo del debito pubblico americano

(Cit. Articolo Bloomberg vedi link Bloomberg costo del debito)

L'immagine tratta da Bloomberg mostra il grafico del costo del debito degli Stati Uniti dal 2003 al 2023. Il debito è espresso in miliardi di dollari ed è possibile notare che il costo del debito è aumentato costantemente nel corso degli anni. Ad esempio:
  • Nel 2003, il costo del debito era di circa 400 miliardi di dollari. 
  • Nel 2023, il costo del debito è salito a oltre 1 trilione di dollari. 
L'aumento del costo del debito è dovuto a diversi fattori, tra cui l'aumento del deficit federale, la riduzione delle entrate fiscali e l'aumento dei tassi d'interesse.

Il deficit federale è il divario tra le entrate e le spese del governo federale. Quando il deficit è positivo, il governo deve indebitarsi per finanziare le proprie spese. 
La riduzione delle entrate fiscali è dovuta a una serie di fattori, tra cui la riforma fiscale del 2017 e la pandemia di COVID-19. 
L'aumento dei tassi d'interesse rende più costoso per il governo rimborsare il proprio debito. 

L'aumento del costo del debito rappresenta una sfida per l'economia degli Stati Uniti. Il debito può aumentare i tassi d'interesse, rendendo più costoso per le famiglie e le imprese prendere in prestito denaro. Il debito può anche ridurre la fiducia degli investitori negli Stati Uniti, rendendo più difficile per il governo finanziarsi sui mercati dei capitali. Nel breve termine, l'aumento del costo del debito potrebbe non avere un impatto significativo sull'economia degli Stati Uniti. Tuttavia, nel lungo termine, l'aumento del debito potrebbe portare a una serie di problemi economici, tra cui una recessione, un aumento dell'inflazione e una riduzione del benessere dei cittadini. Il grafico mostra un'impennata del costo del debito durante la crisi finanziaria del 2008. Questo è dovuto all'aumento del deficit federale per finanziare i programmi di salvataggio delle banche. Il grafico mostra un'altra impennata del costo del debito durante la pandemia di COVID-19. Questo è dovuto all'aumento del deficit federale per finanziare i programmi di stimolo economico. Il debito è destinato a continuare ad aumentare negli anni a venire. Questo è dovuto all'aumento del deficit federale, che è previsto che rimanga elevato nel prossimo futuro. In conclusione, il costo del debito degli Stati Uniti è un problema crescente che potrebbe avere un impatto significativo sull'economia degli Stati Uniti e nel Mondo nel lungo termine.

sabato, novembre 04, 2023

Il consumo globale di combustibili fossili sta per raggiungere il picco?


Il consumo globale di combustibili fossili sta per raggiungere il picco?

Un grafico pubblicato dall'Istituto per gli studi di politica internazionale (ISPI) mostra che il consumo mondiale di combustibili fossili, tra cui carbone, petrolio e gas naturale, potrebbe raggiungere il picco entro il 2030.

Il grafico, che si basa sui dati dell'Agenzia internazionale dell'energia (IEA), mostra che il consumo di carbone è già in calo, mentre quello di petrolio e gas naturale è ancora in aumento, ma dovrebbe iniziare a diminuire entro il 2030.

Secondo l'ISPI, il picco del consumo di combustibili fossili è un segnale positivo per la lotta al cambiamento climatico. I combustibili fossili sono responsabili di circa il 70% delle emissioni globali di gas serra, e la loro riduzione è essenziale per raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi sul clima.

Tuttavia, l'ISPI avverte che l’andamento previsto del consumo di combustibili fossili non è sufficiente per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. Per raggiungere questo obiettivo, sarà necessario accelerare la transizione verso le energie rinnovabili e migliorare l'efficienza energetica.


Le tendenze del consumo di combustibili fossili


Il calo del consumo di carbone si verifica a causa dell'aumento dei costi dello stesso e della crescente concorrenza da parte di altre fonti di energia, come il gas naturale e le rinnovabili.

Il consumo di petrolio è ancora in aumento, ma la crescita è rallentata negli ultimi anni. Questo è dovuto a una serie di fattori, tra cui la crescita economica più lenta, l'aumento dei prezzi del petrolio e l'adozione di veicoli elettrici.

Il consumo di gas naturale è in aumento, a causa della sua crescente disponibilità, dei prezzi e della sua minore capacità di inquinare in termini di emissione di gas serra rispetto al carbone.


Ecco alcuni dei fattori che potrebbero contribuire al riduzione dei combustibili fossili:


  • L'aumento dei costi dei combustibili fossili: la tendenza alla crescita prezzi del carbone, del petrolio e del gas naturale rispetto alla concorrenza delle fonti rinnovabili;

  • La crescente preoccupazione per il cambiamento climatico: i governi e le aziende sono sempre più preoccupati per gli effetti del cambiamento climatico, il che spinge ad investire in fonti di energia pulite.

  • Lo sviluppo di nuove tecnologie: le nuove tecnologie, come l'energia solare e eolica, stanno diventando sempre più efficienti e convenienti, rendendole una scelta più attraente rispetto ai combustibili fossili.

Le sfide della transizione energetica


La transizione verso le energie rinnovabili è una sfida complessa, che richiede investimenti significativi in infrastrutture e tecnologie.

Una delle principali sfide è il costo delle energie rinnovabili (ancora alto), che anche in termini di investimento dovrà diventare più appetibile rispetto a quello dei combustibili fossili. Tuttavia, i costi delle energie rinnovabili stanno diminuendo rapidamente, e si prevede che saranno inferiori a quelli dei combustibili fossili entro il 2025.

Un'altra sfida è la necessità di integrare le energie rinnovabili nella rete elettrica. Le energie rinnovabili, come l'eolico e il solare, sono intermittenti, e quindi è necessario sviluppare tecnologie per immagazzinare l'energia o per bilanciare la domanda e l'offerta.


Conclusione


Il picco dei combustibili fossili è un evento positivo, ma non è ancora sufficiente per raggiungere gli obiettivi di zero emissioni di carbonio. Per raggiungere questi obiettivi, il mondo dovrà continuare a investire in fonti di energia rinnovabile ed a rendere sempre più efficiente il consumo energetico.

mercoledì, novembre 01, 2023

Crescita economica italiana e l'inflazione





I dati economici italiani del terzo trimestre 2023, pubblicati il 28 ottobre 2023, evidenziano un andamento congiunturale stagnante e un quadro inflazionistico preoccupante.
Il prodotto interno lordo (PIL) ha registrato una crescita tendenziale del 2,7%, in linea con le stime del governo, ma inferiore al +3,2% del secondo trimestre. La crescita è stata trainata dal settore dei servizi, che ha registrato un incremento del 3,5%, mentre il settore industriale ha registrato una crescita del 2,2%. L'inflazione, invece, ha raggiunto il livello record del 5,9% su base annua, in aumento rispetto al 5,7% del mese precedente. 
L'aumento dei prezzi è stato causato principalmente dal rincaro dei prezzi dell'energia e dei beni alimentari, che hanno registrato incrementi rispettivamente del 42,9% e del 7,9% su base annua. 

L'analisi dei dati economici evidenzia i seguenti punti: 

  • La crescita del PIL è stata leggermente inferiore alle attese, ma è comunque positiva. La crescita è stata trainata dal settore dei servizi, che ha registrato un incremento superiore a quello del settore industriale. 
  • L'inflazione è salita a livelli record, raggiungendo il 5,9% su base annua. 

L'andamento congiunturale stagnante e il quadro inflazionistico preoccupante potrebbero avere un impatto negativo sulla crescita economica italiana nel prossimo futuro. L'aumento dell'inflazione potrebbe ridurre il potere d'acquisto dei consumatori e delle imprese, rallentando la domanda interna. Inoltre, l'aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea potrebbe rendere più costoso il finanziamento del debito pubblico italiano, aumentando il rischio di una crisi finanziaria.

Conclusioni:

I dati economici italiani del terzo trimestre 2023 sono un segnale di preoccupazione. La crescita è stata leggermente inferiore alle attese e l'inflazione è salita a livelli record. Questi fattori potrebbero avere un impatto negativo sull'economia italiana nel prossimo futuro. Per contrastare questi rischi, il governo italiano dovrebbe adottare misure per stimolare la crescita economica e contenere l'inflazione. Tali misure potrebbero includere investimenti in infrastrutture e incentivi fiscali per le imprese, nonché interventi per ridurre il costo dell'energia e dei beni alimentari. 

Glossario:

PIL: Prodotto interno lordo, indicatore macroeconomico che misura il valore totale dei beni e dei servizi prodotti in un paese in un determinato periodo di tempo. 
Tendenza: Variazione media di un indicatore macroeconomico nel tempo. 
Tasso di inflazione: Variazione media dei prezzi di un paniere di beni e servizi in un determinato periodo di tempo.